Quarto anno di blog e quarto post dedicato al Super Bowl , l'evento sportivo , e mediatico , che catalizza l'attenzione di tutti gli americani e non solo. Una festa sbalorditiva , sempre uguale eppure sempre diversa. L'esuberante cornice di pubblico , la faraonica e perfetta organizzazione , l'emozionante concerto dell'intervallo ( quest'anno Pete Townshend e Roger Daltrey , ovvero The Who , hanno dato spettacolo!) , la partita stessa , mai scontata , quasi sempre con finale al cardiopalma , sono i denominatori comuni di ogni edizione. Sempre differenti sono invece i protagonisti , i vincitori e i perdenti , quelli che diventano eroi ( sportivi ) e quelli che perdono il treno della gloria. Quattro anni e mezzo dopo l'uragano Katrina , New Orleans ha finalmente qualcosa per cui sorridere e fare festa. I Saints , mai al Super Bowl in quarantatre anni , hanno battuto in rimonta gli Indianapolis Colts della star Peyton Manning per 31 a 17 al termine di una partita intensa e molto equilibrata.
E visto che gli americani sono così bravi a vergare pagine di sport degne del libro Cuore , il primo touchdown del match , dei Colts quindi purtroppo inutile alla fine , è stato segnato da Pierre Garcon , originario di Haiti. Sembrava un segno del destino , e invece no.
Anche questo è il Superbowl.
E visto che gli americani sono così bravi a vergare pagine di sport degne del libro Cuore , il primo touchdown del match , dei Colts quindi purtroppo inutile alla fine , è stato segnato da Pierre Garcon , originario di Haiti. Sembrava un segno del destino , e invece no.
Anche questo è il Superbowl.
Intercetto , corsa , touchdown , titolo...tutto facile , no?
Drew Brees , splendido quarterback dei Saints.
Il leader di New Orleans con il figlio , foto bellissima!
Trionfo ed MVP , nessun dubbio...
Non c'è solo la partita da vedere...
Via alle feste a Bourbon Street!
ciao ciao
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